Al giorno d’oggi i ritmi di vita sono diventati sempre più frenetici
molti di noi svolgono più di un lavoro per arrivare a fine mese, altri
cercano costantemente lavoro ottenendo spesso grandi delusioni piuttosto
che soddisfazioni.
Secondo i dati di un sondaggio effettuato dall’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico un italiano su tre mangia per stress e non per fame.
Il periodo storico di crisi si fa sentire su tutte le fasce d’età e si tende a risparmiare sempre di più. Cosa ci rimane?
Dai
dati del sondaggio, al quale hanno partecipato 600 persone tra i 18 e i
65 anni, sembra che le persone si consolino con il cibo, in particolare
emerge che le dispense di queste persone non mancano mai cibi dolci o alimenti super calorici. Mangiano in maniera frettolosa, dichiarano di gustare solo “qualche volta” i cibi che mangiano. Raramente smettono di mangiare quando si sentono sazie. Questo comportamento viene adottato in modo particolare la sera,
quando la corsa del vivere quotidiano si placa. Si è anche rilevato che
questo atteggiamento disfunzionale nei confronti del cibo è frutto
spesso di un particolare stato emotivo, ansioso o depresso, stressato o triste (ANSA.it).
Sembra che il cibo sia diventato una valvola di sfogo, infatti,
il 40% delle persone che hanno partecipato al sondaggio afferma che il
cibo viene utilizzato troppo spesso in tal senso, allo scopo di sedare
livelli di ansia troppo elevati!
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