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giovedì 5 gennaio 2017

Diabulimia: Diabete e disturbi alimentari

Chi soffre di questo disturbo evita o diminuisce l'insulina per dimagrire. Questo atteggiamento può avere delle conseguenze gravissime.
Il trattamento con insulina può portare ad un aumento di peso, il quale potrebbe generare una insoddisfazione nella percezione che la persona ha di se stessa. Questi cambiamenti corporei sono vissuti in maniera più intensa durante l’adolescenza, pertanto è maggiore il rischio di riduzione di insulina senza consultare il medico per gli individui in questa fascia d’età. Se non trattata adeguatamente questa condotta può cronicizzarsi e portare a conseguenze molto gravi.

COME SI DIMAGRISCE CON LA DIABULIMIA?

martedì 17 maggio 2016

3. Effetto evitamento: per evitare le tentazioni, rinuncio alle sensazioni (le soluzioni fallimentari nel seguire una dieta)

Molte persone, per riuscire a mantenere la linea e sentirsi desiderabili rinunciano ad ogni tipo di sensazione poiché temono che il minimo cedimento condurrebbe al crollo della linea faticosamente conquistata. La loro vita diventa simile alla ricerca ascetica dei religiosi.

martedì 11 febbraio 2014

I rituali rendono il cibo più gustoso e ci spingono a mangiare di più


La nostra mente ha una profonda influenza sulla nostra spinta motivazionale a mangiare e sulla percezione che abbiamo della gustosità del nostro pasto. 

Una recente ricerca, pubblicata, sulla rivista Psychological Science, presenta degli interessanti esperimenti sulla relazione tra cibo e cervello; in particolare i ricercatori hanno testato l'ipotesi che il comportamento ritualistico, eseguito prima dei pasti, potenzia  la nostra attitudine al consumo e migliora l'esperienza gustativa

mercoledì 15 maggio 2013

I disturbi alimentari nella prima infanzia. Una prospettiva relazionale


Durante la prima infanzia l’alimentazione è l’attività sociale ricorrente che maggiormente influenza lo sviluppo della relazione tra madre e bambino. Il neonato è naturalmente predisposto a sviluppare una relazione con il caregiver (di solito la madre), anche la maturazione dei vari organi sembra collaborare all’andamento di tale attività, infatti, il neonato è in grado di vedere meglio oggetti posti a circa 25 cm di distanza, che è più o meno la stessa distanza dagli occhi della madre quando è al seno. (Ammaniti et al., 2004).

sabato 13 aprile 2013

Dieta come astinenza da sostanze: rischio ansia e depressione, necessario sostegno psicologico

Interrompere bruscamente un regime alimentare ipercalorico, che probabilmente ha generato il sovrappeso, può causare sintomi che ricordano l’astinenza da sostanze tipica dei tossicodipendenti. Il circuito neuronale su cui si va ad agire è, infatti, lo stesso. Si rischia inoltre di sviluppare comportamenti di ansia e depressione! Per tale motivo è sconsigliabile intraprendere una dieta senza un adeguato sostegno psicologico.

Com'è il tuo rapporto con il cibo?

Il nostro rapporto con il cibo è influenzato dalle emozioni e dalle abitudini che si acquisiscono nel corso della vita. Gli stati d’animo quotidiani influenzano il nostro modo di alimentarci e i vissuti di tensione, ansia e stress possono contribuire a generare problemi di peso.

Vigoressia o anoressia reversa

Si tratta una forma di dismorfia muscolare, essenzialmente maschile, che si è sviluppata soprattutto negli ultimi decenni. Viene anche chiamata complesso di Adone in quanto implica l’esercizio fisico compulsivo, diete iperproteiche ed abuso di anabolizzanti, per la vergogna e la convinzione di apparire piccoli.

Vomiting

Il Vomiting o Sindrome da vomito, oggi sempre più diffuso principalmente tra le donne, è stato definito per la prima volta in terapia strategica, come una modalità di “specializzazione tecnologica” di un disturbo alimentare, che nonostante presenti caratteristiche miste dell’Anoressia o della Bulimia, si configura come una patologia a se stante e alla cui base vi è un’ossessione/compulsione basata sul piacere del mangiare e vomitare.

Ortoressia

Benché non sia ancora stata inclusa dal punto di vista nosografico nei manuali diagnostici, sembrerebbe far parte di questi nuovi disagi. Steven Bratman, medico statunitense, in un suo articolo pubblicato nell’Ottobre del 1997 sulla rivista Yoga Journal introdusse per primo questo disturbo in seguito ad una accurata autodiagnosi. Nel 2001 lo stesso Bratman nel suo libro “Health Food Junkies: Orthorexia Nervosa: Overcoming the Obsession With Healthful Eating” descrisse l’eziologia del disturbo, i suoi sintomi ed i criteri per diagnosticarlo. L’Ortoressia (dal greco orthòs orexis: corretto appetito) si origina da una esagerata attenzione per la qualità del cibo;

Nibbling

Il Nibbling si riferisce a quella tipologia di pazienti che hanno la tendenza a spizzicare fuori dai tre classici pasti principali giornalieri, definiti per questa loro caratteristica nibbling. Tali pazienti tendono a smangiucchiare durante la giornata o i loro cibi preferiti, o i loro cibi preferiti che usualmente non si è abituati a mangiare all'interno dei pasti (ad esempio la cioccolata) oppure spizzicano indifferentemente ciò che trovano, anche se in realtà se potessero scegliere lo farebbero sulla base della preferenza.

Drunkoressia

Il termine drunkoressia è stato coniato dai giornalisti del New York Times per indicare un nuovo e pericoloso comportamento alimentare diffusissimo tra le adolescenti: mangiare poco, fino ad arrivare anche a digiunare, per poter assumere ingenti quantità di alcolici. “Drunk” in inglese significa, infatti, “ubriaco”.

Exercising

Il soggetto affetto da Exercising, pur alimentandosi in modo equilibrato, ha l’ossessione di bruciare calorie ricorrendo ad un’intensa attività fisica (frequenta la palestra quotidianamente o si sottopone ad estenuanti sedute di cyclette). L’obiettivo è mantenere un peso ideale o leggermente inferiore e di avere un corpo atletico invidiabile.

Night Eating Syndrome: sindrome da alimentazione notturna

La sindrome da alimentazione notturna (Night Eating Syndrome) è un disturbo del comportamento alimentare descritto per la prima volta nel 1955 da Albert Stunkard. La sindrome da alimentazione notturna è una combinazione di un disturbo dell’alimentazione, di un disturbo del sonno e di un disturbo dell’umore.

Binge Eating Disorder

il “Disturbo da Alimentazione Incontrollata”, conosciuto anche come Binge Eating Disorder (BED), è un disturbo del comportamento alimentare che interessa gran parte degli obesi e di cui vengono riconosciute le implicazioni psicologiche. Caratterizzato da abbuffate non accompagnate dalla messa in atto di strategie per compensare l’ingestione di cibo in eccesso.

Disturbo della Nutrizione dell’Infanzia o della Prima Fanciullezza

La caratteristica fondamentale del Disturbo della Nutrizione dell’Infanzia o della Prima Fanciullezza è la persistente incapacità di mangiare adeguatamente, come manifestato dalla significativa incapacità di aumentare di peso o da una significativa perdita di peso durante un periodo di almeno 1 mese. Non vi è una condizione gastrointestinale o un’altra condizione medica generale (per es., reflusso gastroesofageo) abbastanza grave da spiegare l’anomalia della nutrizione. L’anomalia della nutrizione non è neppure meglio attribuibile ad un altro disturbo (per es., Disturbo di Ruminazione) o a mancanza di cibo disponibile. L’esordio del disturbo deve avvenire prima dei 6 anni di età.

Disturbi alimentari: Ruminazione o Mericismo

La caratteristica fondamentale del Disturbo di Ruminazione (o Mericismo) è il ripetuto rigurgito e rimasticamento del cibo dopo il pasto, che si sviluppa in un soggetto in età infantile o in un bambino dopo un periodo di funzionamento normale. Si tratta di un disturbo alimentare solitamente riscontrato in età infantile.

Anoressia: se ami qualcuno dagli peso

L'anoressia nervosa, insieme alla bulimia, è uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Tra i criteri diagnostici che contraddistinguono l'anoressia nervosa ci sono il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. Nelle forme più gravi possono svilupparsi malnutrizione, inedia, amenorrea ed emaciazione.

venerdì 12 aprile 2013

Disturbi alimentari: Pica

La Pica è un disturbo alimentare che può esordire nell’infanzia. La sua caratteristica fondamentale è la persistente ingestione di una o più sostanze non alimentari. Nella maggior parte dei casi, il disturbo sembra durare probabilmente per alcuni mesi e poi va in remissione. Può occasionalmente continuare fino all’adolescenza o, meno frequentemente, all’età adulta.

Disturbi alimentari: anoressia nervosa - criteri diagnostici

Secondo il DSM-IV-TR, i Disturbi dell’Alimentazione sono caratterizzati dalla presenza di grossolane alterazioni del comportamento alimentare. Questa sezione di disturbi comprende due categorie specifiche, l’Anoressia Nervosa e la Bulimia Nervosa. Caratteristico dell’Anoressia Nervosa è il rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale. 

Disturbi alimentari: bulimia nervosa - criteri diagnostici


Secondo il DSM-IV-TR, i Disturbi dell’Alimentazione sono caratterizzati dalla presenza di grossolane alterazioni del comportamento alimentare. Questa sezione di disturbi comprende due categorie specifiche, l’Anoressia Nervosa e la Bulimia Nervosa. La Bulimia Nervosa è caratterizzata da ricorrenti episodi di “abbuffate” seguiti dall’adozione di mezzi inappropriati per controllare il peso, come il vomito autoindotto, l’uso di lassativi, diuretici o altri farmaci; il digiuno o l’attività fisica praticata in maniera eccessiva.